1° lezione di alchimia Solo a quel punto Legolas abbandonò la posizione rilassata che, era sicuro, avrebbe fatto storcere qualche naso in sala professori, e si alzò in piedi, rivolgendosi ai ragazzi che si trovavano seduti ai banchi.
Bene... Prima di iniziare con la lezione vera e propria, cosa sapete dirmi sull'Alchimia?
Chiese. Sapeva che quella materia poteva essere nuova o strana per la maggior parte degli studenti, un'incognita, per i più, e per tale ragione egli voleva vedere quali fossero le idee che si fossero fatte gli studenti che avevano deciso di seguirla.
La chiamarono Genesi.
Il Momento in cui l'Universo venne creato e diviso in tre grandi Insiemi: il Cielo, gli Inferi, e la Terra, Centro dello spazio stesso, punto di partenza e Cuore Pulsante del Sistema Universale.
Sulla Terra, nacquero e si svilupparono gli esseri umani; il Cielo, diviso in gerarchie, divenne patria degli Angeli e dei loro Anziani, dei Sacerdoti Bianchi, e si sviluppò in altezza, fino all'Azzurro più intenso. Gli inferi, al contrario, dalle porte più ardenti della superficie terrestre scesero a spirale, fino al fuoco ghiacciato che racchiudeva la forza più devastante mai conosciuta, intrappolata al suo interno, per dare forma e senso al Mondo: il Nulla. Qui, si evolvettero e vennero a mano a mano recluse quelle creature pericolose, per gli esseri umani, dotate di poteri che misero al servizio del Male, acquisendo così la nomea di Demoni. (continua...)
penelope bellatrix piton
Preside e Capocasa Serpeverde, Docente di Pozioni La preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts è Penelope Piton, altera vampira dai gelidi occhi verdi. Ella ricopre anche la carica di Capocasa Serpeverde, sua casata quando da giovane studiava al Castello, e la cattedra di Pozioni. E' molto severa, pretende tanto dai suoi alunni, e difficilmente lascia correre, quando qualcosa non le va a genio. Mi raccomando la puntualità e la cortesia, con lei: e ricordate sempre di bussare prima di entrare!
sebastian james phantomhive
Docente di Trasfigurazione La cattedra di Trasfigurazione è il territorio del professor Sebastian Phantomhive, uomo dai modi gentili ed eleganti; è un raffinato e preciso cultore dell'arte trasfigurativa, ed un uno dei più bravi al mondo nel suo campo. E c'è da dire che fa colpo sule studentesse.
micaela jane malfoy
Vice-Preside e Capocasa Corvonero, Docente di Incantesimi La vice-preside di Hogwarts è invece Micaela Malfoy, da ragazza anch'ella serpeverde e un tempo alunna della preside, approdò nuovamente ad Hogwarts poco dopo i mago per essere scelta prima come Docente di Incantesimi, ruolo a cui venne poi aggiunto quello di Capocasa Corvonero e infine, da un paio d'anni, anche quello di vice. E' cordiale e gentile, giusta nella sua severità.
candice rebekah holt
Capocasa Grifondoro, Docente di Difesa Contro le Arti Oscure Candice Holt ricopre la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure e la carica di Capocasa Grifondoro, ruolo per il quale dona tutta se stessa tanto che, ironia della sorte, è la moglie del fondatore di Grifondoro stesso. E' una delle docenti il cui ruolo è stato tra i più longevi nel castello; ha un animo buono e pacato.
christian felton
Docente di Storia della Magia. La storia di Christian Felton sarebbe lunghissima da raccontare, così come lo sono i libri che consegna da leggere ai suoi alunni, nel corso di Storia della Magia. E' uno dei professori più apprezzati tra le mura scolastiche, per la propria benevolenza e disponibilità, ma anche se nessuno lo racconta, c'è chi narra che qualcuno ancora dorma alle sue lezioni.
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Docente di Astronomia. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus. Donec quam felis, ultricies nec, pellentesque eu, pretium quis, sem. Nulla consequat massa quis enim. Donec pede justo, fringilla vel, aliquet nec, vulputate eget, arcu. In enim justo, rhoncus ut, imperdiet a, venenatis vitae, justo. Nullam dictum felis eu pede mollis.
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Docente di Volo. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus. Donec quam felis, ultricies nec, pellentesque eu, pretium quis, sem. Nulla consequat massa quis enim. Donec pede justo, fringilla vel, aliquet nec, vulputate eget, arcu. In enim justo, rhoncus ut, imperdiet a, venenatis vitae, justo. Nullam dictum felis eu pede mollis.
ethan richard malfoy
Docente di Educazione Fisica. Quando è stata introdotta l'Educazione Fisica ad Hogwarts, nessuno poteva essere considerato più appropriato di Ethan Malfoy; ex studente un po' ribelle e scapestrato, è diventato ad oggi uno dei più apprezzati docenti, e dei più invidiati. E' forse il più amichevole del corpo insegnanti, ma non lasciatevi ingannare dal sorriso!
daniel carter
Capocasa Tassorosso, Docente di Erbologia. Il capocasa di Tassorosso è invece Daniel Carter, buon uomo con l'espressione da bravo ragazzo che non mente mai; è docente di Erbologia, e tutti i suoi studenti lo adorano, a prescindere dalla casata di appartenenza. Le sue lezioni sono divertenti e spesso interattive.
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Docente di Babbanologia. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus. Donec quam felis, ultricies nec, pellentesque eu, pretium quis, sem. Nulla consequat massa quis enim. Donec pede justo, fringilla vel, aliquet nec, vulputate eget, arcu. In enim justo, rhoncus ut, imperdiet a, venenatis vitae, justo. Nullam dictum felis eu pede mollis.
evelyne mayer
Docente di Artimanzia. Evelyne Mayer è stato un personaggio controverso negli ultimi tempi: docente di Aritmanzia, ha avuto qualche guaio con la legge, che l'ha portata ad una sospensione dal proprio incarico, salvo essere poi totalmente reintegrata dopo nemmeno un anno, nella speranza che approfitti con intelligenza della sua seconda possibilità.
alexander legolas holt
Docente di Alchimia. Il docente di Alchimia è un uomo totalmente particolare: il suo nome è Alexander Holt, è un elfo, e la sua lunga chioma bionda causa sospiri in tutto il quartiere femminile. Dai primi banchi si levano cori angelici, e sembra che più d'una pozione d'amore abbia tentato di coglierlo disattento. Ma il suo sguardo serio e attento, e la sua intelligenza formidabile, lo rendono una preda irraggiungibile.
cassandra kennest
Docente di Divinazione. Cassandra Kennest è una donna particolare, quanto particolare è la materia che insegna: Divinazione. Non molti la scelgono nel proprio piano di studi, una volta iniziato il terzo anno, ma chi lo fa, sembra esserne dannatamente soddisfatto, ogni volta. I suoi studenti sono, sulla base delle valutazioni, tra i migliori dell'intero istituto.
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Docente di Cura delle Creature Magiche. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus. Donec quam felis, ultricies nec, pellentesque eu, pretium quis, sem. Nulla consequat massa quis enim. Donec pede justo, fringilla vel, aliquet nec, vulputate eget, arcu. In enim justo, rhoncus ut, imperdiet a, venenatis vitae, justo. Nullam dictum felis eu pede mollis.
ryan james mcqueen
Docente di Letteratura e Rune Antiche. Ryan James Mcqueen è il piccoletto di casa Hogwarts. Entrato nel castello come tirocinante alla cattedra, con la laurea ha assunto a pieno diritto l'insegnamento della Letteratura, e i suoi corsi, sebbene non obbligatori, son sempre affollatissimi. C'è chi dice stia studiando per ottenere una nuova aurea, questa volta più inerente al panorama hogwartsiano. Sarà un bene o un male?
22.03.17 ---> Aperto deposito profezie 21.03.17 ---> Ho sentito dire brevetto? 21.03.17 ---> Leggete di più sugli avvenimenti storici comuni 21.03.17 ---> Aperti uffici ministeriali 01.02.17 ---> Aperta la prima QUEST 15.01.17 ---> Inizia l'A.S. 75/76. 15.01.17 ---> Nuova Grafica!
Hogwarts era sempre li: con le sue alte torri, con la sua foresta oscura e intrigante, con i suoi riflessi del sole sul lago a creare magici giochi, con i suoi muri di pietra e i suoi immensi torrioni del quidditch; era li, a proprio agio tra le colline su cui era adagiata, confortevole come solo Lei sapeva essere, familiare, calorosa. Sempre li, a discapito del tempo che passava: pronta a dire, a tutti i suoi figli, -Bentornati a Casa.
Al binario nove e tre quarti c'erano sempre un sacco di persone differenti, era così variegato da non risultare mai banale! Soprattutto il primo di settembre: ogni volta era un'emozione nuova, diversa, perchè mai le persone che partivano erano uguali alle precedenti, nemmeno quando delle stesse si trattava, anno dopo anno. Insomma, dodici mesi erano sufficienti per crescere, modificarsi, cambiare... il rosso espresso per Hogwarts era come un vecchio nonno sempre pronto a salutare i nipoti, con la pipa in bocca e il fumo profumato a contornargli la barba: li osservava crescere, anno dopo anno, andare e tornare, fino a che coloro che emozionati avevano messo a bordo il bagaglio la prima volta, osservavano commossi il proprio figlio partire, in una ruota che, eternamente, Girava.
L'arte della linguistica era così dibattuta, ad Hogwarts! Vi erano linee di pensiero controverse in merito, ma su una cosa i professori erano sempre d'accordo: bisognava parlare, e scrivere, in relazione al contesto in cui ci si trovava. E così i poveri undicenni appena arrivati a scuola dovevano fare in modo di entrar al più presto nella linea di pensiero formale.. se non volevano essere rimbrottati, naturalmente.
Le personalità differenti erano sempre state il vero pepe, nel mondo magico, ma non solo chiaramente: insomma, la varietà era qualcosa da celebrare, non certo da condannare, anche se la storia aveva ampiamente dimostrato quanto tali concetti potessero fare paura. Vi erano tanti tipi di persone nel mondo: e fare una catalogazione era certamente difficile, ma in fondo non era forse quello che si era sempre spontaneamente portati a fare?
A volte si ha come l’impressione di avere troppi pensieri e troppi ricordi stipati nella mente ed è per questo che è stato inventato il Pensatoio. Basta travasare i pensieri in eccesso dalla propria mente, versarli nel bacile ed esaminarli a piacere. Diventa più facile riconoscere trame e collegamenti quando assumono questa forma.
E' accaduto ormai svariate volte all'interno delle mura di Hogwarts che qualcuno venisse beccato: studenti del terzo anno in preda agli ormoni, sedicenni in botta da alcol o anche professori che necessitano di liberarsi di una qualche voglia. Basta saper trovare il posto giusto, e lasciarsi andare.
E dire che forse era meglio quando la tecnologia ancora non poteva essere utilizzata all'interno delle Mura di Hogwarts; ma da quando, dopo la Prima Grande Guerra, i cellulari sono entrati in circolazione, risuonano più "bip" di messaggini in arrivo, a lezione, che le vecchie e sane chiacchiere.
A chi non piace vedere la propria vita spaparazzata su tutti i giornali? Matrimoni, relazioni segrete, flirt pericolosi, tutto in prima pagina, da quando Gossip Girl è entrata nel nostro territorio. E dire che molti ormai sono a conoscenza di chi si tratti; forse un attimo di notorietà fa piacere un po' a tutti?
I Sotterranei erano il luogo più affascinante e misterioso dell'intero Castello: era come trovarsi sempre in un luogo nuovo, un labirinto di cunicoli che non erano mai uguali l'uno all'altro, e benché i percorsi più frequentati fossero sempre gli stessi, non si poteva fare a meno di gettare uno sguardo, curioso, verso quelle porticine o quegli angoli che lontani dal sentiero principale erano situati: e domandarsi quali segreti, vi erano celati...
L'Aula di Pozioni era il regno della Preside, la professoressa Piton. C'era sempre questo clima gelido in quell'aula, ed un odore che era impossibile da dimenticare, anche con il trascorrere degli anni. Aspro e dolce al contempo, lasciava un retrogusto amaro in gola, colpa di quella leggera nube di vapori che esalava sempre da qualche nuova Pozione, portata ad ebollizione nel calderone dorato che troneggiava sul Banco principale dell'Aula...
I Serpeverde andavano sempre estremamente fieri della loro sala comune, tanto da farne oggetto di vanto con chiunque, anche con chi non poteva oggettivamente mai vederla. Era indubbiamente una sala elegante, sui toni del nero e del verde smeraldo: i mobili antichi e i quadri con firme altisonanti contribuivano a renderla particolarmente nobile, ma la vera punta di diamante era l'acqua del lago nero, che sciabordava dolcemente contro gli oblò che sostituivano le comuni finestre. Era così affascinante, quel chiarore verdastro che penetrava dal vetro, da far dimenticare persino il freddo che allontanandosi dal camino si poteva sentire, laggiù...
La sala comune di Tassorosso era quella situata nella posizione più strategica di tutte, perlomeno a detta dei suoi abitanti! L'entrata si trovava li, proprio oltre alcune botti di vino un pò panciute e dall'aria allegra, così come il Frate che di quella casata era protettore e che presumibilmente da un pò di quel nettare aveva anche ben ben attinto. Era una sala comune allegra, ma anche calorosa, in cui era facile sentire i profumini che arrivavano dalle cucine poco distanti, e si potevano osservare dalle basse finestre i germogli della natura che fiorivano in primavera, per loro che erano li, a pian terreno, e potevano godere di uno scorcio sul limitare est della Foresta che molti altri si sarebbero solo sognati...
Gli elfi domestici erano i veri padroni delle cucine di Hogwarts, molto più di quanto qualunque mago sarebbe potuto essere padrone loro! Non c'era nessuno che cucinasse meglio di un elfo domestico, nessuno: i profumi dei loro manicaretti facevano venire l'acquolina in bocca a chiunque si trovasse a passare nei sotterranei troppo vicino all'entrata, e a poco a poco si stava diffondendo anche la consapevolezza della loro gentilezza. Non era più così raro, infatti, veder sgattaiolare studenti affamati a varie ore del giorno e della notte, fino ad affacciarsi tra quelle pentole nella speranza di poter ottenere un piccolo dolcetto per aggiustare la giornata...
La rimessa delle barche era uno dei territori più amati dagli studenti della scuola: tranquillo, pacifico, ci si passava quasi distratti il primo giorno, quando si approdava li con il guardiano e le piccole barchette che conducevano dalla stazione ad Hogwarts attraverso il lago nero, e lo si riscopriva solo in seguito, quasi sempre: c'era chi lo amava perché era più tranquillo addirittura della biblioteca, chi lo trovava riflessivo, chi ne faceva un luogo d'incontro con l'amata... oh, quante cose avrebbe potuto dire, se avesse avuto facoltà di parola!
Il cortile lastricato era sempre stato il crocevia principale delle giornate scolastiche, ad Hogwarts: gli studenti vi si incrociavano passando da un'ala all'altra del Castello, ed era particolarmente caratteristico durante l'inverno, quando la neve lo copriva interamente, vestendolo d'un manto bianco ed elegante che lo accompagnava fino in primavera.
La sala grande era il cuore pulsante della scuola di Hogwarts, lo era sempre stato: con il suo tetto incantato che rifletteva il cielo esterno, e i giochi di luce che si riflettevano sulle lunghe tavolate, fino ad arrivare talvolta alle clessidre contenenti i punti delle casate, che si alzavano ed abbassavano durante il giorno; oh, più d'una poesia era stata dedicata a quella Sala, che si rincorreva nella quotidianità dei suoi studenti fino ad arrivare ad occupare un posto speciale nel cuore di ognuno.
Più di una sfida aveva portato gli studenti, soprattutto Grifondoro bisogna dirlo!, ad entrare nella sala dei professori di Hogwarts: oh, per vari motivi, è ben chiaro. Un pò, il fatto che fosse proibita la rendeva tanto affascinante agli occhi di un adolescente; e un pò, l'idea di sbirciare qualche compito in classe prima che fosse consegnato era saltata tra i pensieri di più di un ragazzo, tanto che il vecchio armadio aveva visto diversi corpicini nascondersi al suo interno!
A stare fuori dall'aula di Trasfigurazione si sarebbe assistito, almeno una volta al giorno, ad avvenimenti davvero molto curiosi: non era raro per esempio che qualcuno dimenticasse di ritrasfigurare la propria penna prima di uscire dall'aula. Ed i quadri giuravano sempre di essersi fatti un sacco di risate a vedere libri trasformati per metà in cagnolini correre qua e la appresso al proprio padrone...
I ritratti ad Hogwarts erano molto più che non semplice arredamento: praticamente facevano parte della popolazione del castello a tutti gli effetti. E, accidenti, quante chiacchiere! Certo, c'erano anche quelli discreti, ma la maggior parte di loro era proprio come quelle comari che si incontrano di quando in quando sulle soglie delle porte dei piccoli paeselli.. le orecchie dei muri della scuola, senza dubbio alcuno.
Il club dei duellanti aveva avuto molti ruoli nel corso del tempo, ma in generale tutti erano sempre stati legati o al duello, o alla difesa personale che poi sconfinava in duello. Non era un caso che fosse situato lungo lo stesso corridoio dell'infermeria, insomma...
L'aula di storia della magia sembrava un pò una succursale della biblioteca: non si poteva fare a meno di avere questa sensazione, varcando la soglia, per il profumo di libri che si respirava, per la libreria stracolma che svettava lungo la parete, per la luce tenue, e per quel silenzio che quasi spontaneamente veniva a crearsi. Era magica, quella piccola aula, confortevole molto più di tante altre: sicuramente anche per merito del professore che li faceva lezione, e che era da sempre uno dei più amati tra gli studenti di Hogwarts.
Su Babbanologia si erano sempre fatti un sacco di discorsi, eppure chi sceglieva di frequentare quel corso ne usciva sempre entusiasta: la sua aula era già l'apoteosi della curiosità, vi erano manufatti di ogni tipo, e spesso oggetti che i nati maghi non avevano mai incontrato nella loro breve vita...
Il via vai dei reduci del quidditch, degli scherzi di zonko e delle influenze invernali finiva per popolare sempre immensamente il corridoio del primo piano, fino alle porte dell'infermeria. A nessuno piaceva entrarci, ma tutti almeno una volta ci finivano. Era un pò come la regola della scuola, quella non scritta ovviamente...
Sospeso perchè era letteralmente sospeso in aria, tra le due torrette, sul lago nero: il ponte era un luogo di passaggio perlopiù, ma se ci si fermava ad osservarlo meglio e a godersi quei particolari fenomeni atmosferici come poteva essere l'alba, beh, acquisiva una sfumatura romantica come pochi altri luoghi del Castello...
L'ufficio del vicepreside voleva dire solo due cose: guai, o guai serissimi. Insomma, quando si veniva richiamati li, di solito c'era sempre un problema e dunque una punizione in agguato: e la professoressa Malfoy non era esattamente un pezzo di pane, a quanto si raccontava...
Per i professori si diceva fosse sempre divertente ottenere le chiavi del loro appartamento, a scuola: questo perchè la maggior parte di loro prima aveva studiato li, e ricordava molto bene le leggende su quei luoghi, le storie che si raccontavano e la curiosità, del vedere la zona vietata agli studenti per eccellenza!
Dire Armeria voleva dire moltissime cose: fino allo scoppio della seconda guerra magica tale area era estremamente utilizzata, a seguito, con il ritorno della pace, era divenuta più una sorta di museo... pronto per essere sistemato e pulito ogni volta che il guardiano doveva dare una punizione a qualcuno!
L'aula di incantesimi era tra le più grandi e spaziose dell'istituto. Questo naturalmente serviva per le esercitazioni pratiche, che erano quasi sempre tra le preferite degli studenti, soprattutto coloro i quali, appena arrivati a scuola, desideravano usare la bacchetta molto più che sfogliare aride pagine di libro. Ma la teoria era pur importante quanto la sua messa in pratica: bisognava imparare le regole, per poterle poi infrangere...
Difesa contro le arti oscure aveva sempre avuto un certo ascendente sugli studenti, ed era sempre stata una cattedra estremamente rinomata all'interno della scuola di Hogwarts: non è facile intuire il perchè, in fin dei conti; tanto la difesa quanto l'oscurità erano in grado di affascinare i ragazzi. Figurarsi quando tali due caratteristiche erano fuse insieme!
Buona parte della storia di Hogwarts era contenuta e raccontata nella sala dei trofei. Vi era di tutto, davvero, dai ritratti ai riconoscimenti, dalle coppe lucenti alle medaglie onorevoli: qualunque premio ottenuto dai ragazzi della scuola era conservato qui, e questo luogo aveva unito più persone della stessa famiglia, nel corso del tempo, di quanto non avesse fatto il sangue che scorreva identico nelle rispettive vene.
Metteva i brividi solo a guardarla, quella porta. Mai si desiderava realmente varcare quella soglia scura, ed incontrare gli occhi esigenti e severi della commissione che vi era al di là: eppure, per tutti arrivava il momento di superare quello scoglio. E solo una volta usciti, sorridendo ai compagni, si scrollavano le spalle dicendo "non era così terribile!": inutile dire che chi era in attesa, a quest'affermazione non credeva mai!
Il regno dei libri, non si poteva far altro che descriverla così, la biblioteca: il regno dei libri, della storia, della carta, di quel leggero profumo d'inchiostro che impregnava l'aria e rasserenava l'animo, perlomeno di coloro che amavano quell'atmosfera, è chiaro. I libri avevano un potere straordinario, all'interno della scuola: e la biblioteca era l'apoteosi di quell'incanto, ma bisognava avere un animo sensibile, per apprezzarlo davvero.
La sala lettura era un'ala della biblioteca che aveva visto nel corso del tempo attribuirsi diversi ruoli dalla popolazione studentesca del castello: insomma, in sincerità nessuno più andava li per leggere, era più un luogo di incontro vero e proprio, una sorta di aula di studio se vogliamo, meno silenziosa per assurdo della biblioteca che si snodava con i suoi scaffali al di là della porta in legno chiaro. Nella sala lettura i ragazzi organizzavano gruppi di studio, incontri con i tutor, che si trasformavano in salotti di chiacchiera accompagnati spesso da qualche sacchetto di patatine o noccioline fatto entrare di nascosto dagli occhi gelidi del bibliotecario...
Ah, il reale, vero, e profondo motivo per cui i prefetti erano così fieri della spilla che portavano sul petto: il bagno dedicato a loro! Una vasca profumata, immensa, la possibilità di riempirla con schiuma di vari colori e fragranze: era così facile perdere la cognizione del tempo, in compagnia della sirena che si pettinava i capelli seduta sulla sua roccia, li di fianco!
L'Aula 11 era un'aula rimasta praticamente vuota nell'ultimo ventennio, usata per lo più come sgabuzzino o come il classico nascondiglio perfetto quando qualcuno tentava di fuggire dalle mire del Guardiano. Tuttavia, negli ultimi tempi, era diventata sede di tutti quei corsi extra-curriculari di che, a rotazione, venivano insegnati tra le mura di Hogwarts.
Ad Hogwarts vi erano sempre stati un sacco di collaboratori, davvero, ma l'idea di dedicare loro un corridoio con vari appartamenti così come funzionava per i professori era stata più recente: aveva avuto un ottimo riscontro, comunque, soprattutto per coloro i quali facevano orari molto lunghi, per esempio il guardiano, o l'infermiere. Anche quel particolare corridoio era guardato con curiosità dai ragazzi: ma anche questo, proprio come quello dei docenti, beh, era loro proibito, naturalmente.
Vi era un arazzo, sulla parete dell'aula di antiche rune, che rapiva la vista non appena si varcava la soglia: raffigurava il volto di un uomo, il primo docente di quella materia che Hogwarts avesse avuto, che poi era divenuto famoso grazie ad alcune scoperte che aveva fatto studiando proprio le rune, appena laureato; ma non era per il suo viso che l'arazzo era realmente affascinante, quanto per il messaggio sbiadito, in codice, che i più attenti avrebbero notato alle sue spalle: tutto il Mondo è un Segreto, recitava. E il sorriso enigmatico del professore sembrava voler far intendere che se si fossero imparate le rune, sarebbe stato come tenere la sapienza del mondo tutta racchiusa nei palmi delle mani.
Il giornalino scolastico era nato quasi per gioco, e solo con il tempo aveva acquisito importanza, all'interno delle mura scolastiche. La redazione era cresciuta, e gli articoli si erano fatti più interessanti, più completi: più d'uno studente, cominciando da li, era riuscito poi ad ottenere una carriera meritevole in giornalismo una volta diplomato. La vera forza dell'Eco stava nella tenacia dei piccoli giornalisti che vi si affacciavano: quelle pagine erano il primo vero mezzo che fosse dato per esprimere le proprie idee e coltivarle, senza censure. Bisognava però essere portati a farlo.
Nessun'ala della scuola era tanto misteriosa quanto la stanza delle necessità. In pochi avevano capito realmente come essa funzionasse, come si palesasse, cosa bisognasse chiedere per poter essere al sicuro da occhi e orecchie indiscrete una volta che si fosse varcata la soglia. In pochi, davvero, ma davanti a quei pochi si apriva tutto un mondo di possibilità che gli altri si sognavano: perchè la Magia della scuola era racchiusa in buona parte li, in quella stanza ove ogni cosa diveniva possibile.
Spesso l'aritmanzia veniva assoggettata alla matematica babbana. In verità non era proprio così, eppure era facile sentir parlare di questa materia proprio come uno studente babbano parla normalmente della matematica: poteva essere affascinante, ma o la si amava o la si odiava, raramente vi erano mezze misure. Questo senza nulla togliere alla docente, naturalmente!
Divinazione era una materia assai controversa, e vi erano sul suo conto opinioni talmente discordanti che davvero era difficile farsi un'idea obiettiva, poichè era difficile essere obiettivi su una materia tanto inevitabilmente soggettiva. L'aula, però, era tra le più graziose della scuola: i pouff e i divanetti, i colori caldi ma sgargianti, quell'odore di vecchia soffitta che pareva richiamare racconti dell'infanzia, le luci soffuse e le finestre basse pur essendo su una torre, beh, era facile innamorarsi del contesto, delle spesse tende alle finestre, dei tavolini rotondi e delle candele che riempivano ogni angolo, creando uno scenario incantato.
Tic-tac: la torre dell'orologio era un continuo muoversi e incastrarsi di ingranaggi enormi, che funzionavano magicamente e che ticchettavano scandendo il tempo che inevitabilmente passava, lento ma inesorabile, in quelle mura magiche che erano quelle del castello scozzese. Era facile che venisse mal di testa, nel passare troppo tempo lassù, ma era anche facile che venisse spontaneo eleggere quello a luogo di riflessione: in fin dei conti a volte si ha bisogno di scandire i secondi con le lancette del tempo, per potersi estraniare dalla realtà.
La sala comune di Corvonero era pressochè una leggenda per tutti gli studenti, non solo per coloro che vestivano i colori blu e bronzo: si raccontava che fosse difficilmente varcare la soglia, poichè venivano posti degli indovinelli complicatissimi, che solo una persona con l'attitudine e l'intelligenza della casa di Priscilla ed Helena, appunto, poteva risolvere. Inutile dire che era così seducente, come sfida, che in molti erano tentati di provarci. Il vero punto del discorso era non farsi beccare da alcun caposcuola, prefetto, o peggio, fantasma: il barone sanguinario per qualche motivo bazzicava molto spesso, lassù!
L'ufficio della preside, situato lassù vicino alla sala comune corvonero, era un altro di quei luoghi in cui onestamente gli studenti avrebbero preferito non trovarsi mai. Forse, era il luogo "x" per eccellenza, perché quando si arrivava lassù voleva davvero dire che c'era un problema molto serio e si era a rischio di, beh, di Piton, non ci sono molti altri modi per dirlo. Non c'era guardiano o vicepreside che reggessero il confronto! Spesso si sentiva anche un forte profumo di torta di mele, lassù.
L'osservatorio era sì il luogo ove si svolgevano le lezioni di astronomia ma, a dirla tutta, era soprattutto il luogo maggiormente scelto per i primi romantici appuntamenti tra i ragazzini che popolavano la scuola di Hogwarts. Eh si, perchè in fin dei conti cosa c'è di più romantico dello sgusciare fino a lassù e condividere una coperta guardando le stelle?
La sala comune di Grifondoro era esattamente come la immaginava la maggior parte delle persone: era caotica, era allegra, era calorosa e confortevole come il fuoco sempre scoppiettante nel camino, era popolosa ed era quasi sempre sfondo di feste, festicciole e festini di vario tipo che i concasati organizzavano, molto propensi alla compagnia, ben meno propensi alla solitudine. Era anche la sala comune che più era stata "visitata" da studenti di altre casate nel corso del tempo, a dirla tutta, sopra in classifica solo a Serpeverde, mentre la più censurata di tutte rimaneva, a sorpresa, quella dei Tassorosso.
In guferia vi era sempre un odore bizzarro, bisognava pur essere sinceri: eppure ciò non toglie che quello fosse uno dei luoghi più importanti della scuola. Questo perchè nonostante la tecnologia che avanzava sempre di più anno dopo anno, nulla poteva sostituire la magia che avevano le lettere cartacee: e quindi ancora, benchè in misura minore, molti ragazzi avevano il desiderio di vergare con parole loro la loro esperienza li a scuola, e spedire lettere, o riceverne per colazione, insieme ai pacchi che la famiglia mandava loro; la guferia dava la possibilità di fare tutto questo anche a coloro che non avevano un gufo di propria appartenenza.
Il parco era sicuramente la zona più amata per il relax, dalla popolazione Hogwartiana, studenti e adulti che essi fossero. Soprattutto in primavera, quando i fiori sbocciavano e l'aria si colorava di luce e si riscaldava quel tanto che bastava a non sentire la punta del nasino congelare, il Parco era il luogo che più si popolava, in special modo nel pomeriggio; ma sarebbe bugiardo dire che non rimanesse una meta costante anche durante le altre stagioni: d'inverno le battaglie a palla di neve potevano divenire epiche, e qualche temerario addirittura arrischiava all'hockey d'erba. D'estate, gli esami si preparavano li, sdraiati sull'erba calda e profumata, e coloro che non avevano esami invece beh, prendevano semplicemente quei raggi di sole che il cielo della Scozia decideva di regalare!
Le serre di erbologia erano numerose, divise in scala numerica, e in genere venivano utilizzate a gruppetti di tre numeri per anno. Era facile perdersi e cercare le piante sbagliate, soprattutto quando si veniva a fare ricerche per i compiti da consegnare, ma per gli appassionati di botanica rimaneva un settore davvero molto affascinante. Vi crescevano piante di ogni tipo, dentro le varie strutture poste vicine al lago nero: e non era così raro sentir urlare una mandragola, in fin dei conti!
Gli animali di cura delle creature magiche erano sempre sorprendenti, per questo questo corso era uno dei più gettonati nella scelta alla fine del biennio. I recinti erano frequentati anche fuori dall'orario delle lezioni, in special modo quando era possibile conoscere ippogrifi o ancor meglio, seppur più rari, Unicorni, qui: si narrava che una volta un professore avesse fatto far lezione anche con un cucciolo di drago.
Il quidditch era praticamente lo sport per eccellenza, nel mondo della magia. Tutti conoscevano il quidditch, la maggior parte delle persone amava, il quidditch, e coloro che non lo amavano provocavano sempre occhi sgranati e silenzio esterrefatto negli altri quando lo confessavano. Ad Hogwarts, il quidditch era in grado di animare gli animi e renderli focosi quasi più di qualunque altra ricorrenza: non c'era Halloween, Natale o festa di fine Anno che tenesse, quando in ballo c'era una partita. E il tifo faceva venire fuori la parte più creativa di ogni studente, garantito!
I cancelli occidentali della scuola si affacciavano su High Street, la lunga via ampia e caratteristica di Hogsmeade, la cittadina magica che confinava con il castello di Hogwarts, e per questo era tra le più gettonate mete di uscita pomeridiana tanto in settimana quanto naturalmente nel week end. Era possibile trovare negozi di ogni tipo, lungo High Street, uno per ogni gusto, e innumerevoli bar e caffè che potevano servire da punto di ritrovo per gli studenti ansiosi di trovare un pò di svago dalle mura di pietra della scuola.
Il centodieci era il bar prediletto dagli studenti di Hogwarts, senza nessun dubbio. Si trovava a pochi metri dai cancelli occidentali del Castello, e in poco tempo era divenuto quel punto di ritrovo che probabilmente prima davvero era mancato alla popolazione studentesca. Era rinomato e molto celebre per la sua focaccia, soprattutto, ma anche per coloro che vi lavoravano, perchè mentire, in fin dei conti.
Il luogo più popolato di fantasmi di tutta la Gran Bretagna, questo si raccontava della stamberga strillante. In effetti erano voci che giravano da così tanto tempo che probabilmente nessuno avrebbe saputo davvero dire chi l'avesse affermato per primo. Ma poco importava, perchè come la maggior parte delle leggende, veniva tramandata senza che realmente mai si sentisse la necessità di metterla in dubbio o di scongiurarla. E anche quando ciò avveniva, andiamo: quell'aura di mistero rimaneva sempre, proprio per l'atmosfera che in quel luogo si respirava. Era caratteristico così... o magari era la realtà.
Non era mai chiaro cosa volesse dire andare fuori tema: c’era chi lo gradiva prendendolo come un excursus, c’era chi lo detestava perché non necessario e faceva consumare un sacco di parole inutili, e c’era chi, infine, aveva un’opinione contrastante in merito. Ma la verità era che ogni tanto era così piacevole uscire un po’ dai classici schemi di conversazione e pensare ad altro, mischiando le carte in tavola, solo per un po’…
L’aspetto esteriore, inutile mentire, era sempre stato importante per la società. Tutti ci tenevano a mostrare il meglio di loro, il miglior lato di loro stessi, s’intendesse con ciò un sentimento patriottico e dunque legato al lato migliore della propria città, del proprio paese, o un sentimento molto più personale e dunque legato al proprio modo di apparire in pubblico. Le valutazioni che si ricevevano in merito, facevano inevitabilmente la differenza, soprattutto in certi campi lavorativi…
Gli eventi pubblici erano il modo migliore di socializzare, per tutti, anche per coloro che generalmente erano meno inclini al farlo. Nel mondo della magia non erano rari, quel tipo di eventi sociali, che mischiavano persone di tutti i tipi, di tutte le età, coinvolgendole in un insieme più grande e colorato di quello dei gruppetti a cui si era solitamente abituati…
La pubblicità era stata la grande rivoluzione degli ultimi anni. Senza pubblicità era difficile farsi conoscere, e nello svilupparsi aveva finito per diventare una vera e propria forma d’arte. Beh, bisognava stare attenti, è chiaro: c’erano sempre dei limiti da non superare mai!
Il ministero degli esteri faceva un lavoro davvero complesso, a Londra. In fondo si sa, il rapporto con gli altri era molto importante e molto delicato al contempo, era sicuramente più agevole per gli stati magici avere un rapporto disteso gli uni con gli altri, e soprattutto intrattenerlo con il mondo babbano! Si faceva pur sempre parte di un’unica realtà, in fin dei conti.
Amministrazione è un po’ come dire Presidenza. I motivi per cui si giunge qui possono essere molto buoni oppure molto cattivi, lasciar presagire cose molto belle o, beh, cose molto brutte. In generale, se admin e founder non si arrabbiano è meglio: ma la roccaforte dell’Amministrazione è esattamente il parallelo della Torre di Presidenza, perciò è da qui, che in caso di difficoltà, ci si unisce per risollevarsi, tutti insieme.
La camera dei segreti era una leggenda, ad Hogwarts. Forse la leggenda più raccontata, quella di cui esistevano più varianti, pressochè infinite, quella che non ci si stancava mai di ascoltare e quel sogno proibito che davvero tutti gli studenti almeno una volta nella vita scoprivano di avere: nessuno vi entrava da tempi immemori, tanto che la maggior parte delle persone aveva addirittura il dubbio non esistesse affatto…